La Federal Bureau of Investigation (FBI) e il Dipartimento della Giustizia negli USA sembrano preoccupati delle politiche troppo ristrette adottate da Apple per proteggere la privacy. Come risultato, sia l’FBI che il Department of Justice avevano deciso di portare Apple in tribunale per discutere la vicenda.

A riportarlo è CultOfMac, che ricorda come la Casa di Cupertino abbia visto l’inizio di questo “scontro” con una mossa da parte dell’FBI proprio nel corso dell’Estate, quando l’agenzia federale ha richiesto ad Apple di rendere pubblici gli scambi di messaggi tramite iMessage per i soggetti sospetti. Tuttavia, a causa delle strettissime misure di sicurezza di iOS 8, Apple ha risposto che non poteva soddisfare la richiesta, proprio per l’utilizzo di un tasso di “encryption” piuttosto alto da parte della compagnia.

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Fortunatamente per Apple, l’agenzia federale ha preferito non seguire un’azione legale. Tuttavia, il caso dimostra ancora una volta l’esistenza del disaccordo tra il Governo Americano ed Apple sulle politiche della privacy.

Il direttore dell’FBI, James Comey, aveva già richiesto al Congresso di costringere compagnie come Google ed Apple ad “allargare i confini” della privacy, per permettere all’agenzia federale di controllare i sospetti (magari tramite una backdoor). Tim Cook, tuttavia, in un’intervista esclusiva al Telegraph, aveva risposto che “la privacy è un diritto umano”, e che nessuno dovrebbe aver accesso alle nostre informazioni private.

 

Nessuno di noi dovrebbe accettare che il Governo, o una compagnia, o chiunque altro abbia accesso a tutte le nostre informazioni private. È un diritto umano basilare. Abbiamo tutti il diritto alla privacy. Non dovremmo darlo via. Non dovremmo arrenderci all’allarmismo o a chi, fondamentalmente, non capisce i dettagli.

Apple, insieme agli altri giganti della tecnologia (come Google, Adobe, Microsoft e altri), aveva inoltre firmato una lettera aperta rivolta a Obama per chiedere al Congresso di non applicare una tale manovra richiesta dall’FBI.

La decisione di FBI e Department of Justice di non procedere per vie legali fa pensare che la questione possa continuare a evolversi dietro le quinte, ma una cosa è certa: il problema è molto lontano dall’essere risolto.

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