Con le sue luci scintillanti, i suoi edifici esagerati e atmosfere ricercate, la città di Las Vegas è uno dei luoghi della vita reale che più spesso ha fatto capolino all’interno del mondo dell’intrattenimento, videogiochi inclusi. Tra casinò e stile di vita senza freni, la città è stata utilizzata diverse volte come sfondo per ambientazioni videoludiche di vario genere.
Gli appassionati di giochi d’azzardo vedono Las Vegas citata continuamente (ad esempio popola molti dei giochi che abitano il casinò di Betfair) ma quali sono i videogiochi che hanno scelto la città americana come ambientazione? Andiamone a scoprire assieme alcuni dei più famosi e interessanti.
Dai primi vagiti bidimensionali…
Il primo importante titolo a essere completamente ambientato a Las Vegas è un’avventura grafica uscita nel corso del 1990 chiamata “Deja Vu 2: Lost in Las Vegas”, esclusiva Macintosh per diversi anni. Questo videogioco, ispirato alle avventure narrative punta e clicca della Sierra, è ambientato nel corso degli anni quaranta e mette il giocatore nei panni di un investigatore privato invischiato in giri loschi nella Las Vegas dell’epoca, dove dovrà saldare un grosso debito con un ganster locale.
Uscito l’anno successivo, sempre su PC (ma anche per altri sistemi operativi), invece è Leisure Suit Larry in the land of lounge Lizard, adventure game di una saga famosissima per essere perennemente sopra le righe ed esagerata. In questo celebre gioco d’avventura dovremo seguire le disavventure di Larry Laffer, un quarantenne alla disperata ricerca dell’amore nella città immaginaria di Lost Wages, un’ambientazione parodia di Las Vegas particolarmente provocatoria e bislacca.
Altro gioco piuttosto famoso è Die Hard Trilogy 2: Viva Last Vegas, tie ine del brand cinematografico con Bruce Willis che vede Bruce McClane combattere orde di terroristi nel cuore pulsante della città! Il titolo ancora oggi è piuttosto famoso per avere tre distinti stili di gameplay: action in terza persona, videogioco di guida e sparatutto su binari!
… e i giochi ad alto budget!
La secondà metà dei noughites è stata caratterizzata da diversi giochi di alto profil oche hanno visto in Las Vegas l’ambientazione perfetta. Il primo è un capitolo della saga di sparatutto tattico Tom Clancy’s Rainbow Six, che con Vegas uscito nel 2006 ha portato il giocatore all’interno delle profondità delle tattiche antisommossa dei professionisti dell’ordine.
Quattro anni dopo sono usciti, rispettivamente, Dead Rising 2 e Fallout New Vegas, entrambi seguiti di videogiochi non ambientati a Las Vegas. Il primo è un caciaronissimo action in terza persona in cui si interpreta il personaggio di Chuck Green, bloccato in una versione fittizia di Las Vegas chiamata Fortune City durante una gigantesca epidemia che ha trasformato buona parte dell’umanità in zombie, tra armi improvvisate e azione frenetica. Il secondo, invece è uno gioco di ruolo in prima persona in cui interpretando un corriere ferito ci si farà strada nella complessa politica della post-apocalisse Americana, tra legionari romani radioattivi e complicati computer senzienti.
Il più importante videogioco ad aver trasporto Las Vegas, o meglio, la sua atmosfera in un opera interattiva, quasi quanto riescono a fare alcune roulette online di Betfair, è Grand Theft Auto: San Andreas. Ambientato in tre città diverse, ispirate rispettivamente a Los Angeles, San Francisco e Las Vegas, il gioco vede il giocatore interpretare i panni di CJ, un giovane appena uscito di prigione affamato di soldi, alle prese con una vertiginosa scalata verso la realizzazione dei suoi sogni. Impossibile non ambientare un videogioco in un luogo iconico come Las Vegas, vero?
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