iCloud penetrato da sconosciuti, Apple risponde alla storia di Mat Honan di Wired 1

A Mat Honan, che scrive per Wired, nei giorni scorsi è stato penetrato l’account di iCloud e grazie a questa violazione, da quello che ha raccontato, lo sconosciuto hacker ha potuto cancellare da remoto prima l’iPhone del redattore, poi l’iPad e infine il MacBook Air. In questo articolo di Wired USA tutta la storia.

La risposta di Apple non si è fatta attendere, soprattutto perchè è stato appurato che la violazione sia stata resa possibile grazie al sistema di “recupero pasword” di iCloud che come sappiamo è legato agli Apple ID ovverosia utente e password degli account che Apple usa per fornirci i servizi online. Unitamente al supporto tecnico della mela, che in questo caso è stato “fregato” e quindi convinto dallo sconosciuto di essere veramente Mat Honan, procedendo così a resettare la password.

C’è da dire che il presunto “hacker” ha usato le ultime 4 cifre della carta di credito del giornalista per far cadere nel tranello il supporto Apple, per scovarle gli è bastato fare una serie di telefonate (molto convincenti) ad Amazon, che gliele ha fornite cadendo a sua volta nel tranello. Oltre a queste cifre, lo sconosciuto ha messo assieme alcuni dati di Mat scovati in rete e li ha usati per l’affondo finale alla casa di Cupertino.

Ecco la dichiarazione ufficiale di Natalie Kerris, portavoce Apple:

“Apple prende la privacy dei propri clienti in modo molto serio, richiedendo molteplici forme di verifica prima di resettare la password dell’ Apple ID. In questo particolare caso, i dati del cliente sono stati compromessi da una persona che aveva acquisito le informazioni confidenziali del cliente. Inoltre abbiamo potuto appurare che le nostre politiche interne non sono state del tutto seguite. Stiamo rivedendo tutti i processi per il ripristino della password degli Apple ID per essere certi che i dati dei nostri clienti siano protetti.”

Quanto è accaduto ci deve far riflettere, soprattutto quando spargiamo le nostre informazioni personali o anche meno personali su internet, in qualsiasi luogo e qualsiasi sito perchè qualsiasi malintenzionato potrebbe raccoglierle e utilizzarle per scoprire nostre eventuali password o indirizzi email ed utilizzarli, pezzo dopo pezzo, per accedere a servizi online, che magari sono collegati ad altri servizi e a loro volta condivisi con altri ancora; costruendosi così la strada per compromettere addirittura i nostri computer.

- Disclamer - Questo articolo presenta le opinioni del suo autore indipendente o della fonte da cui è estratto e non di Italiamac. Può essere stato realizzato con l'assistenza della IA. Non è da considerarsi consulenza, consiglio d'acquisto o investimento, in quanto a puro titolo esemplificativo generico.