US flag White House - Washington DC United States
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Richard Lawler di The Verge riporta che Donald Trump è tornato a spingere sull’idea di una produzione domestica degli iPhone. In un recente intervento pubblico, l’ex presidente ha dichiarato che, se rieletto, realizzerà finalmente il sogno americano di vedere iPhone prodotti negli Stati Uniti. Ma come sottolinea l’articolo, sia Steve Jobs che Tim Cook hanno già affrontato il tema in passato, spiegando le complesse ragioni per cui la produzione è rimasta ancorata alla Cina e ad altri paesi asiatici.

Un sogno (irrealizzabile?) già discusso nel 2011

Già nel 2011, durante un confronto con Barack Obama, Steve Jobs rispose chiaramente: “Questi lavori non torneranno”. Tim Cook ha ribadito negli anni che la catena produttiva cinese non è solo una questione di costi, ma di scala, flessibilità e competenze specialistiche che gli Stati Uniti non riescono a replicare. La promessa di Trump, quindi, si scontra con una realtà industriale molto più sfaccettata di quanto possa sembrare a livello politico.

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Secondo me: Lo slogan “fabbricare gli iPhone in America” funziona bene in campagna elettorale, ma ignora decenni di strategia industriale globale. Apple ha costruito una macchina produttiva che oggi nessun Paese occidentale è in grado di replicare da zero.


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