Con l’iPad, il fumetto rischia un aumento della pirateria 1

Una delle ragioni più importanti all’enorme aumento della pirateria su prodotti musicali degli anni 2000 viene data alla lentezza a cui l’industria discografica rispose all’avvento di nuova tecnologia, mancando di adeguare i prezzi e senza offrire mezzi e strumenti adatti ed accessibili alle nuove esigenze (situazione ad oggi completamente cambiata secondo Wired). L’industria del fumetto starebbe affrontando gli stessi problemi rischiando un duro colpo.

Sappiamo che in ogni caso, i fumetti sono già piratati da tempo, quindi perché questo dovrebbe cambiare adesso sempre di più? Beh, secondo quanto riportato su TUAW, questo è dovuto all’iPad. Ossia, il fatto che adesso c’è un supporto che rende i fumetti più appetibili, invece che leggerli semplicemente su computer, rende anche il mercato della pirateria più florido. E devo dire che il discorso ha una sua logica, perché sebbene mai mi sarebbe venuta voglia di leggere decine e decine di fumetti su di un computer, la praticità e piacevolezza di leggerli sull’iPad ha senz’altro cambiato per lo meno il mio utilizzo degli stessi, aumentandolo.

Con l’iPad, il fumetto rischia un aumento della pirateria 2

Nonostante alcuni produttori si siano mossi più velocemente di ciò che aveva saputo fare l’industria della musica, il mercato sta già dando le sue risposte, e servono nuove soluzioni. Tra le mancanze più importanti ci sono il fatto che non si trovano tutti i numeri in versione digitale rispetto al formato cartaceo, che i numeri in formato digitale escono mesi dopo il numero originale comprato in edicola, che i prezzi sono troppo cari rispetto alle esigenze del mercato. In cambio, la pirateria offre tutto questo in modo immediato, semplice ed accessibile.

 

Alcune delle soluzioni che vengono proposte sono le seguenti:

  • Vendere i numeri a prezzi ragionevoli, tra i 0,79€ ai 1,50€
  • Fare uscire gli stessi numeri in formato digitale e cartaceo lo stesso giorno
  • Pubblicare tutti i titoli su iPad e non solo alcuni
  • Pubblicare e vendere dei pacchetti di numeri arretrati, vendendoli a gruppi (es. primi 25 numeri, 25-50, etc)

 

 

Se l’industria del fumetto non impara da cosa sta accadendo, rischia di affrontare la stessa pirateria di massa che ha quasi messo in ginocchio le case discografiche. Secondo TUAW, le case discografiche sono anche state salvate da supporti come iTunes che ha ridisegnato e creato un nuovo approccio all’accessibilità multimediale. La vendita e fruibilità dei fumetti, così come avviene ora, con ogni applicazione dedicata, non ha molto senso e bisognerebbe creare un supporto comune che ridisegni la struttura dei fumetti, un’edicola personalizzata. L’idea di avere un iComic non sarebbe neanche male. Che cosa ne pensate? Siete anche voi dell’idea che l’industria del fumetto si debba aggiornare velocemente seguendo le esigenze del mercato, o può continuare verso la lenta ed isolata strada che sta percorrendo?

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