Il mio primo iPhone è stato l’iPhone 4.

Avevo già (ancora ce l’ho) un iPod Touch col quale esploravo il mondo delle App, e mia moglie aveva un iPhone 3G, ma per quanto l’iPhone fosse un dispositivo innovativo, ancora non mi convinceva al punto di acquistarlo per uso personale… finché non arrivò, per l’appunto, l’iPhone 4. Il display retina, il primo SoC Apple (l’Apple A4) e il nuovo design dal profilo squadrato, mi spinsero ad acquistare il mio primo iPhone, telefono che ha accompagnato me, mia moglie (quando io passai ai modelli successivi) ed entrambi i miei figli… fino a poco più di un anno fa: un telefono più che longevo che (tra l’altro) mi è servito che da muletto la scorsa primavera…

Accolgo quindi con favore il ritorno di Apple alla linea dai profili squadrati: nonostante il bordo arrotondato richiamasse le origini del primo iPhone, gli attuali schermi edge-to-edge risaltano sicuramente meglio coi bordi sottili dati dalla nuova linea, e l’iPhone 12, insieme al fratello maggiore (l’iPhone 12 Pro) segnano, a mio avviso, un vero e proprio punto di svolta nelle scelte di Apple, ancora più di quanto fece l’iPhone X.

Per certi versi gli iPhone presentati ieri sera segnano il passo, esattamente come successe 10 anni fa con iPhone 4, e il cambio estetico serve anche a rimarcare questo “punto di svolta“: il ritorno al profilo squadrato, lo schermo che migliora ulteriormente portando display OLED e risoluzioni esagerate (460 ppi ed oltre) anche sui modelli non-pro, un processore (l’Apple A14, introdotto recentemente con l’iPad Air) che permette ad un telefono di essere potente quanto un computer… Tutte queste novità e migliorie sono per molti versi comuni a quelli che contraddistinsero l’arrivo dell’iPhone 4 dieci anni fa…

…ma c’è di più: per evidenziare ulteriormente l’inizio di una nuova era iPhone, Apple ha deciso di rivedere nel complesso anche la definizione della propria lineup. Già lo scorso anno erano spariti dal listino nomi che potevano essere ambigui, a tutto vantaggio di una numerazione semplice e progressiva, affiancata dalla dicitura “pro” per i modelli top di gamma; può sembrare una sciocchezza, ma se in passato l’iPhone XS era il nuovo modello ufficiale di iPhone, e l’iPhone XR (ancora a listino) era una sorta di versione “depotenziata” per chi voleva spendere qualcosa in meno, ora il nuovo telefono ufficiale è l’iPhone 12, quello presentato anche per primo nel corso dell’evento, quello che però è più economico… mentre il modello più costoso, l’iPhone 12 Pro, è visto come il telefono di punta, quello con “qualcosa in più“.

A rimarcare il fatto che iPhone 12 è a tutti gli effetti il nuovo modello di iPhone, Apple ha riservato a tutte le versioni presentate ieri le stesse caratteristiche, incluso il fatto di avere due diverse dimensioni per ogni modello: da questo punto di vista, la differenza sta nel fatto che iPhone 12 affianca alla dimensione standard  da 6.1″ (presente su entrambe le serie), un iPhone 12 mini  da 5.4″, mentre la serie Pro si spinge in direzione opposta proponendo un iPhone 12 Pro Max da 6.7″. Per il resto, tutti i modelli presentati ieri hanno lo stesso processore (il già citato Apple A14) e uno schermo OLED da 460 ppi (che diventano 458 ppi sul modello più grande, e 476 ppi sul più piccolo) denominato Super Retina XDR rivestito col nuovo Ceramic Shield, realizzato con un nuovo processo che lo rende fino a 4 volte più resistente di qualunque altro vetro per smartphone mai prodotto finora.

Cosa contraddistingue quindi le due serie, visto che l’iPhone 12 da 6.1″ ha un prezzo di partenza di 939 Euro, mentre l’iPhone 12 Pro di pari dimensioni parte da 1189 Euro (cioé 250 Euro in più di differenza)? Prima di tutto la capacità, perché iPhone 12 parte da 64GB, mentre la taglia minima della serie Pro è di 128GB. In secondo luogo i materiali: la scocca di iPhone 12 è realizzata in alluminio aerospaziale, mentre la serie pro in acciaio chirurgico inossidabile; a parte il differente impatto visivo tra l’opacità dell’alluminio e l’acciaio che appare estremamente lucido, questo si traduce anche in una differente offerta cromatica. L’ulima differenza, quella più importante, è però nel comparto ottico delle fotocamere, i cui dettagli sono desctitti qui sotto, nel resoconto dell’evento che (se non avete seguito in diretta) potete rivedere sul sito Apple o sul canale Youtube della mela.

[per completezza segnaliamo che l’iPhone 12 mini parte da 839€, mentre l’iPhone 12 Pro Max da 1289€: rispettivamente 100€ in meno e 100€ in più rispetto ai modelli di riferimento. Per confronto dettagliato tra i modelli, inclusi quelli vecchi ancora a listino, vi rimando invece all’apposita pagina di confronto del sito Apple]

L’evento che abbiamo seguito in diretta nella serata di ieri, è iniziato con la presentazione di HomePod mini, prodotto a mio avviso interessante, venduto anche ad un prezzo contenuto, ma del quale non c’è traccia sul sito italiano (così come per il fratello maggiore, che ancora non possiamo comprare nonostante sia stato presentato oltre tre anni fa); come accennato HomePod mini è un prodotto molto interessante, in grado di riconoscere chi gli sta vicino per fornire le corrette informazioni tramite Siri (per esempio gli appuntamente in calendario) utile per comunicare col resto della famiglia tramite la nuova funzione Intercom, e ovviamente integrato con i controlli domotici del sistema Home (Casa) di Apple… ma non essendo disponibile nel nostro paese non mi dilungo oltre, rimandandovi alla pagina ufficiale di Apple USA per maggiori dettagli.

L’evento è poi proseguito con presentazione dei nuovi iPhone, iniziando per l’appunto dall’iPhone 12, ma soprattutto dando un senso a quanto riportato nella descrizione dell’invito all’evento: Hi, Speed.

Si, perché la prima grossa novità sulla quale si è concentrata Apple (e della quale non vi ho detto nulla finora) non ha nulla a che vedere con quello che vi ho raccontato sopra, ma riguarda un’altra velocità: quella di trasmissione dei dati… Tutti i nuovi iPhone sono dotati di connettività 5G, con picchi fino 4.0 Gbps in download e 200 Mbps in upload; la presentazione si è dilungata sulla rete 5G dell’americana Verizon e sui vantaggi di una tale velocità di trasmissione dati, sottolineando comunque gli accordi e i test eseguiti sulle reti di tutti i principali carrier mondiali. Inoltre Apple gestisce il 5G in modo intelligente così da risparmiare la batteria quando non serve altra velocità di trasmissione.

Dopo la premessa sul 5G, sono finalmente arrivati i dettagli dei nuovi telefoni, prima gli iPhone 12, poi gli iPhone 12 Pro. Come già accennato sopra, rispetto alla serie precedente ci troviamo di fronte ad un SoC estremamente più potente: l’Apple A14 Bionic coi sui 6 core e gli 11,8 miliardi di transistor, è fino al 50% più veloce rispetto alla precedente generazione (altro richiamo alla velocità, protagonista dell’evento) e raddoppia i core del Neural Engine, che ora diventano 16, consentendo di ottenere fino all’80% di velocità in più negli algoritmi fi machine learning.

L’altro elemento che da di anno in anno segna continui miglioramenti è il comparto fotografico, ed è anche quello che segna le differenze maggiori tra iPhone 12 e la serie Pro. Entrambe le serie offrono nuovi sensori e nuove ottiche più luminose, a tutto vantaggio degli scatti in modalità notturna. La potenza del nuovo processore, consente poi di spingere su livelli ancora più alti la fotografia computazionale, quell’insieme di algoritmi che Apple chiama Deep Fusion e che consentono di unire al meglio tutte informazioni fornite dai sensori per ottenere foto dettagliate e luminose. Da non dimenticare nemmeno la capacità di registrare video 4K a 60 fps, e la possibilità di editarli in tempo reale direttamente sul telefono, sempre in virtù della potenza offerta dal processore… Ma c’è di più: tutti i nuovi iPhone possono registrare video anche in formato HDR Dolby Video, con una gamma cromatica che sulla serie Pro arriva a 10 bit, per una definizione del colore inimmaginabile…

Entrando maggiormente in dettaglio sulle differenze tra il comparto fotografico delle due serie, prima di tutti la serie Pro è dotate di tre camere posteriori, un Teleobiettivo, un Grandangolo, e un Ultra-Grandangolo,  a differenza dell’iPhone 12 che monta solamente Grandangolo e Ultra-Grandangolo. L’iPhone 12 arriva quindi ad uno zoom ottico 2x, mentre l’iPhone 12 Pro si spinge fino al 4x, e il modello Max, fino a 5x. Tutti i modelli hanno uno stabilizzatore ottico dell’immagine, ma l’iPhone 12 Pro Max integra un nuovo sistema di stabilizzazione ottica su sensore. La serie Pro inoltre offre la motalità notturna anche sui ritratti, e il motivo per cui riesce ad esguire tale operazione è presto spiegato: la serie Pro è dotata dello scanner LiDAR che avevamo già visto montato sull’ìPad Pro, un sensore che proiettando raggi di luce invisibili, e misurando il tempo di riflessione, è in grado di ricostruire in pochi nanosecondi una mappa tridimensionale di ciò che sta inquadrando. Questo significa ritratti perfetti anche di notte, con un effetto sfocato dello sfondo che non ammette errori, ma anche un dettaglio estremo nella ricostruizione 3D degli ambienti per tutte quelle applicazioni dove entra in gioco la realtà aumentata. Ultimo, ma non per questo meno importante, la serie Pro registra i dati delle fotografie nel nuovo formato Apple ProRAW (non ancora disponibile). La pagina Apple dedicata ll’iPhone 12 Pro mette bene in mostra i risultati che si possono ottenere da questo mix di camere e funzioni, e potete trovare anche i dettagli sulle aperture dei diaframmi dei vari obiettivi, che cambiano a seconda del modello. Nel complesso si tratta di un enorme passo in avanti sulla fotografia computazionale, che giustifica anche la differenza di prezzo della serie Pro rispetto all’iPhone 12 “normale”.

A corredo di tutto questo, tutti i nuovi telefoni della mela sono implementano un connettore magsafe magnetico sul retro, che consente di abbinare accessori come custodie dedicate, portafogli/poirtatessere schermati, alimentatori wireless, e altro ancora. A tal riguardo è stato mostrato (ma non lo vedo ancora disponibile) un comodissimo doppio caricatore wireless, per iPhone ed Apple Watch, pieghevole e trasportabile: molto utile in viaggio. Riguardo gli accessori, vi ricordo infine che (in un’ottica green) la confezione dell’iPhone non include più alcun caricatore né cuffie, ma solo un cavo USB-C/Lightening: una scelta che personalmente condivido, ma che fare storcere il naso a molti…

Come concludere questo mio commento sull’evento di ieri? Secondo me si tratta del miglior upgrade di sempre della linea iPhone: un design rivisitato che rende il telefono più compatto e leggero, una maggiore scelta di formati senza sacrificare le caratteristiche dei modelli più piccoli, un’attenzione estrema ai dettagli su tutta la linea, una connettività 5G che include il più alto numero di bande disponibili, e un comparto ottico che sulla serie pro raggiunge livelli notevoli. Tutto perfetto quindi? Se vogliamo trovare un difetto, trattandosi di punto di svolta, e avendo abbandonato anche i caricatori per puntare alla ricarica wireless, avrei abbandonato anche il connettore Lightening per adottare lo standard USB-C, come già fatto su iPad Pro e iPad Air… ma, visti gli altri miglioramenti, su questo dettaglio possiamo anche sorvolare…

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