Apple black teens Australia

Quasi per caso, quasi un po’ meno, una notizia del genere arriva in una giornata di profonda tristezza e amarezza, durante la quale i cuori di milioni (se non miliardi) di persone sono rivolti alle vittime degli attentati a Parigi.

In una lettera ufficiale inviata da Tim Cook, il CEO di Apple riprende personalmente un episodio di razzismo recentemente avvenuto in un Apple Store Australiano, dichiarando che la compagnia è assolutamente “aperta” a qualunque tipo di cultura.

È accaduto a Melbourne, in Australia, nel centro commerciale Highpoint in cui Apple ha piazzato uno dei suoi punti vendita autorizzati. Questo Martedì, un gruppo di ragazzi Africani ha provato a visitare il negozio di Melbourne per semplice svago, solo per sentirsi rifiutare l’ingresso. L’intero accaduto è stato ripreso in video da uno dei ragazzi e postato successivamente su Facebook, scatenando un’ondata di malcontento sul noto circuito Social.

 

Apple black teens Australia

 

Il video mostra chiaramente un impiegato dello Store che chiede al gruppo di ragazzi di andarsene, perché lo staff era preoccupato che potessero “rubare qualcosa”.

“I ragazzi sono solo un po’ preoccupati per la vostra presenza in negozio”, ha detto l’impiegato. “Hanno paura che possiate rubare qualcosa”. L’impiegato ha poi troncato la discussione con un secco: “Ragazzi, fine della discussione, devo chiedervi di lasciare il nostro negozio.”

I ragazzi sono tornati il giorno dopo allo Store per cercare delle scuse, accompagnati dal preside del Maribyrnong College Nick Scott. Un Senior Manager li ha incontrati, scusandosi ufficialmente per l’accaduto.

“Si è scusata con noi e ci ha detto che siamo i benvenuti in qualsiasi momento”, ha detto Mabior Ater, uno dei ragazzi. “Mi sento come se avessimo avuto giustizia, adesso.”

Dopo qualche ora dall’accaduto, Apple si è affrettata a redarre una dichiarazione ufficiale, rilasciata a BuzzFeed News:

 

L’integrazione e la diversità fanno parte dei valori cardine di Apple. Crediamo fermamente nell’uguaglianza per tutti, senza distinzione di razza, età, sesso, genere, etnia, religione o orientamento sessuale. Ciò vale in tutti i piani della nostra compagnia, senza eccezioni in giro per il mondo.

Abbiamo dato un’occhiata ai dettagli dell’accaduto, e ci scusiamo con i clienti coinvolti. Continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurarci che tutti i clienti siano trattati nel modo che meritano.

Come accennato in apertura, Tim Cook ha inviato una mail a tutti gli impiegati per dire la sua sull’evento, dichiarando che “Apple è aperta” a tutte le etnie e le culture.

Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera, che abbiamo preferito non tradurre per preservare l’integrità delle parole di Tim Cook:

 

Subject: Apple is open

Team,

I’m sure you are all aware of the unacceptable incident which took place at our store at the Highpoint shopping center in Melbourne, Australia, on Tuesday. Several young men, who are students at a nearby school, had been asked by a security guard to leave the store. In an attempt to address the situation, one of our store employees gave an answer which shocked many of us.

What people have seen and heard from watching the video on the web does not represent our values. It is not a message we would ever want to deliver to a customer or hear ourselves. Our employee immediately expressed his regret and apologized to the students.

None of us are happy with the way this was handled. But we can all be proud of Kate, one of the senior managers at the Highpoint store.

On Wednesday, she greeted the same group of students to express a heartfelt apology on behalf of our store and our company. She reassured these young men that they and their fellow classmates would always be welcome at our store. The school’s principal later told a reporter that she delivered her message “with good grace,” and one of the students said, “It feels like we have justice now.”

Her words that day echoed a message you’ve heard many times from me and from Angela. It’s a simple pledge we all make to our customers and to ourselves:

Apple is open.

Our stores and our hearts are open to people from all walks of life, regardless of race or religion, gender or sexual orientation, age, disability, income, language or point of view. All across our company, being inclusive and embracing our differences makes our products better and our stores stronger.

The Apple Store Highpoint is staffed by people who share these values and illustrate our commitment to diversity. The team is made up of coworkers from Australia, as well as Egypt, Italy, India and five other nations. Collectively they speak 15 languages, including Urdu, Portuguese, Arabic and Mandarin.

While I firmly believe that this was an isolated incident rather than a symptom of a broader problem in our stores, we will use this moment as an opportunity to learn and grow. Our store leadership teams around the world, starting in Australia, will be refreshing their training on inclusion and customer engagement. These are concepts and practices they know well, but can always stand to reinforce.

Respect for our customers is the foundation of everything we do at Apple. It’s the reason we put so much care into the design of our products. It’s the reason we make our stores beautiful and inviting, and extend their reach to benefit the communities around them. It’s the reason we commit ourselves to enriching people’s lives.

Thank you all for your dedication to Apple, to our values, and to the customers we are so very fortunate to serve.

Tim

Personalmente, conoscendo Tim Cook e la sua smisurata attenzione per le iniziative sociali, sono convinto che più di una testa possa “rotolare” per l’accaduto, se non altro per aver screditato in tal modo il nome della compagnia.

E voi, cosa pensate sull’accaduto? Non dimenticate di farcelo sapere nella sezione dei commenti!
- Disclamer - Questo articolo presenta le opinioni del suo autore indipendente o della fonte da cui è estratto e non di Italiamac. Può essere stato realizzato con l'assistenza della IA. Non è da considerarsi consulenza, consiglio d'acquisto o investimento, in quanto a puro titolo esemplificativo generico.