PuntoInformatico: "L'ultima trovata di Steve Jobs". Quando le piccole testate insegnano alle grandi. 1

Opinione di Gabriele Gobbo, presidente di Italiamac.

Di tutti gli articoli, gli strilloni da prima pagina, i titoli catastrofici di “certa” stampa generalista che cavalca l’onda mediatica per vendere di più, le strane dimenticanze, le furbe imprecisioni e i finti scoop su Steve Jobs che un “certo foglio” spaccia per ormai in declino con l’intera prima pagina dedicata alla sua dipartita dal mondo tecnologico (dimenticandosi che il nostro buon Jobs rimane il Chairman of the Board di mamma Apple)… una sola testata giornalistica generalista non prettamente Apple-Addicted ci ha piacevolmente colpiti fra quelle in cui ci siamo imbattuti, con un titolo e, soprattutto, con un articolo davvero sopraffino. Una ponderata e approfondita analisi dell’affair Jobs trattato con cura e sangue freddo (che si può condividere o meno).

Sto parlando di PuntoInformatico e dell’ottimo Luca Annunziata, che personalmente seguo da anni, che come spesso accade non delude le aspettative e mette a segno un articolo che ha molto da insegnare ai “giornalisti” (appositamente virgolettato) delle grandi testate italiane, che ai loro lettori non troppo addentro alle cose della mela, hanno propinato storie fantasma di uno Steve Jobs che abbandona Apple, di uno Steve Jobs che lascia il mondo della tecnologia, di uno Steve Jobs che non ce la fa più… fino ad arrivare a fantomatici tracolli di Apple. Uno spettacolo penoso, ma al quale siamo ormai purtroppo abituati da “certa” stampa che ha scoperto che sbattere Steve Jobs e Apple in prima pagina fa vendere.

Ma tornando all’ottimo articolo di Luca Annunziata, per prima cosa il titolo: “L’ultima trovata di Steve Jobs”. Geniale. A mio avviso. L’occhiello lo trovo, se possibile, ancora migliore: “Lasciare adesso, quando la situazione è tranquilla e le borse sono giù. Minimizzare l’impatto della sua partenza e magari far intendere che tutto filerà liscio. Cosa perde e cosa guadagna Apple”. Un’analisi puntuale e precisa racchiusa in poche parole e senza tirare in ballo la sfera privata e di salute di Steve.

A onor di cronaca vi riporto la prima parte dell’articolo, con invito a continuarne la lettura sul sito di PuntoInformatico, che lo pubblica con la licenza Creative Commons:

Un piccolo capolavoro, fino a questo punto: Steve Jobs sembra riuscito a trasformare anche le sue dimissioni da CEO di Apple in un momento topico e nodale dell’esistenza dell’azienda che ha contribuito a plasmare, rilanciare, che ha portato al successo. Jobs lascia in un momento critico dell’economia globale, in cui le borse faticano e la sua azienda nonostante tutto tiene e guadagna: fino a questo momento, dopo circa 30 minuti dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i numeri gli danno ragione.

Qualche tempo fa, gli analisti facevano a gara nel tentare di valutare l’importo delle perdite in borsa dopo l’eventuale uscita di scena dell’amministratore delegato e fondatore di Apple. Chi diceva 10, chi 20, chi si spingeva oltre il 30 per cento: un tracollo, forse la fine di un marchio. La verità è che da 3 anni a questa parte, da quando nel 2008 erano ricominciate le frequenti visite dal dottore per tenere sotto controllo la sua malattia, Steve Jobs ha passeggiato sempre meno nei corridoni dell’Infinite Loop a Cupertino: e, nonostante questo, la sua azienda ha macinato un record dopo l’altro.

Infine vi segnalo l’ottima analisi del nostro Andrea Parisi: Steve Jobs si è dimesso, cosa cambia? Praticamente nulla, o quasi. Con l’invito a leggerla tutta d’un fiato. Personalmente trovo eccezionale e ponderato anche questo articolo.

Gabriele Gobbo
Presidente di Italiamac

- Disclamer - Questo articolo presenta le opinioni del suo autore indipendente o della fonte da cui è estratto e non di Italiamac. Può essere stato realizzato con l'assistenza della IA. Non è da considerarsi consulenza, consiglio d'acquisto o investimento, in quanto a puro titolo esemplificativo generico.

Gabriele Gobbo
Gabriele Gobbo è il fondatore di Italiamac, il principale e più vasto Apple User Group d’Italia riconosciuto da Apple Inc. Utente Apple da sempre, ha iniziato con un Macintosh LC con la strabiliante potenza di 2MB di Ram. È un consulente e docente in digital marketing, divulgatore della cultura digitale, speaker di eventi e conduttore radiotelevisivo. Sviluppa progetti e strategie digitali per aziende e persone, incluso il digital branding, la presenza sul web, il social media marketing e la reputazione online. È anche il responsabile della comunicazione digitale di Marco Camisani Calzolari. Gabriele produce e presenta il programma televisivo FvgTech ed è un relatore in eventi e convegni del mondo digitale e tech, organizzatore di workshop e seminari di marketing e fondatore del Samu Digital Days e del MacDays, coordina il Digital Security Festival.