Dipendenza da videogiochi, da internet, gioco d’azzardo, e non solo: negli ultimi anni, con l’avvento esponenziale degli smartphone, purtroppo è nato un nuovo legame malsano, almeno a sentir parlare certi esperti… Nomofobia, questo il nome con cui è stata ribattezzata, sarebbe caratterizzata da ansia eccessiva per la separazione o la mancanza del proprio telefono cellulare, dal controllo ossessivo di nuovi messaggi, email e notifiche Facebook…
Nel rapporto recentemente diffuso in un programma tv americano, esposto dalla dottoressa Elizabeth Waterman, terapeuta della clinica Morningside Recovery specializzata in questo tipo di disturbi, si evince inoltre che tale dipendenza è più comune nelle donne di età compresa tra 18 e 24 anni.
Ecco i principali campanelli d’allarme per identificare una persona affetta da questa problematica:
- Controlla spesso il telefono;
- Utilizza il telefono in luoghi inappropriati;
- Controlla spesso il telefono per assicurarsi che la durata della batteria sia a pieno regime.
Chiaramente i “sintomi” elencati possono sembrare blandi, ma si riferiscono ovviamente a comportamenti portati a livelli esasperati e non legati a normale routine. Ma grazie alla terapia cognitivo-comportamentale sarebbe possibile guarire ristabilendo il giusto rapporto con l’oggetto in questione.
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