L’interesse di Apple per la privacy è ben noto a tutti, ma sembra che lo zio Steve Jobs non fosse d’accordo nel lasciare che il governo desse un’occhiata ai computer degli utenti già 35 anni fa.
La compagnia ha sfiorato i suoi 40 anni proprio nella giornata di oggi e, per celebrare l’occasione, ABC News ha rilasciato un nuovo video che mostra un giovanissimo Steve Jobs in un’intervista del lontano 1981. Oltre ad aver spiegato la sua nota metafora della “bicicletta per la mente”, il giovane Jobs ha espresso la sua opinione sulla relazione tra “computer e governo”, un argomento che sembra oggi attuale più che mai.
Ma qual è il modo migliore per proteggersi dai tentativi del governo di penetrare all’interno dei computer (o smartphone) privati? Stando al giovane Steve, “la protezione migliore contro qualcosa del genere è un pubblico molto alfabetizzato, e, in questo caso, computerizzato“.
Potete trovare l’intervista rilasciata da ABC News cliccando su questo link, come riportato da CultOfMac.
L’argomentazione di Jobs era ovviamente atta a spingere sempre più utenti all’acquisto dei computer Apple, ma è indubbio come il suo punto di vista possa essere rispettato anche oggi. Le recenti questioni legali con il Governo degli Stati Uniti, dopotutto, hanno dato conferma di quanto sia importante poter vantare un’utenza “acculturata” anche e soprattutto a livello informatico, una qualità che non è poi così semplice riscontrare al giorno d’oggi.
E voi, cosa ne pensate? Credete che Jobs avesse ragione allora come oggi, o che le cose siano cambiate nel corso del tempo? Fatecelo sapere nella sezione dei commenti!
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