“Il nuovo film di Steve Jobs non è un Biopic; è qualcosa di più”.
Con queste parole, Aaron Sorkin e Danny Boyle (rispettivamente lo sceneggiatore e il regista del film) hanno descritto il loro nuovo film sulla figura di Steve Jobs, nel corso di un’intervista condotta da TheVerge.
La pellicola è stata descritta dalla critica come “una straordinaria opera di scrittura, recitazione e regia”, ma, come fa notare TheVerge, si tratta anche di qualcosa che sfiora (e supera) i limiti della realtà. Steve Jobs è il racconto di un mito, il tentativo di esplorare la forza della caduta di Jobs e del suo successivo ritorno ad Apple per conoscere un personaggio che, alla fine, di Steve Jobs ha ben poco.
Chi guarderà il film, probabilmente, non potrà fare a meno di notare l’assenza di un qualunque riferimento a Pixar, ad iPhone o anche soltanto alla parola “cancro“. Questi tre elementi, egualmente rilevanti nella vita di Jobs, non sembrano fare la loro apparizione tra le battute presenti nei lunghi dialoghi del film. Una delle prime domande di TheVerge si è concentrata proprio su questa caratteristica della pellicola.
“Prima di rendermi conto di cosa volevo fare”, esordisce Sorkin, “mi sono reso conto di cosa non volevo fare: scrivere un Biopic.”
“È una rappresentazione astratta”, interviene Boyle. “È uno dei motivi per cui non abbiamo voluto che Michael Fassbender [che interpreta Jobs] somigliasse così tanto a lui. Volevamo mandare il segnale fin dall’inizio: non si tratta di una rappresentazione fotografica del personaggio.”
A sentire Aaron Sorkin e Danny Boyle parlare in quel modo della propria pellicola, non è difficile comprendere l’astio di Laurene Powell Jobs nei confronti di questo nuovo film sulla vita del marito. Ricordiamo che anche John Sculley ha avuto modo di esprimere la propria opinione sul film, descrivendolo come “divertente” ma non esattamente “preciso” sulla figura di Jobs.
Di seguito un video con l’intervista integrale:
In chiusura, riportiamo la risposta di Aaron Sorkin a una domanda relativa ad alcune imperfezioni “storiche” presenti nel film:
C’è una differenza tra il giornalismo e quello che faccio io. Ciò non dà la libertà di mentire, ma tale differenza è la stessa che intercorre tra un fotografo e un pittore. E quello che facciamo noi è dipingere.
E voi, cosa ne pensate? Avreste preferito un film più “preciso” sulla vita di Steve Jobs? Fatecelo sapere nella sezione dei commenti!
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Che dire … finalmente qualcosa di diverso da una biografia …
… e comunque appuntamento al sequel, quello che citerà Pixar ma dipingerà “iPod iPhone iPad” e probabilmente il cancro come antagonista al completamento di questo trittico.
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Senza alcuna critica o suggerimento, ma quelli non sono certo i raccoglitori di più click a fine giornata.
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