Aaron Sorkin London Film Festival 2015
Immagine tratta da 9to5Mac

Steve Jobs, di Aaron SorkinDanny Boyle, supera i 2.26 milioni di dollari dopo il suo rilascio in altri 56 teatri nel corso del weekend. A riportare la notizia è 9to5Mac (via Deadline), che fa inoltre notare come il film abbia registrato la più alta media di incassi (per cinema) di qualunque altro film di quest’anno nel corso della propria settimana d’apertura. Tuttavia, l’uscita limitata in 60 cinema in giro per gli USA non ha permesso al film di guadagnare abbastanza da entrare nella Top 10, guidata da Goosebumps (trasmesso in 3.500 sale diverse).

 

Aaron Sorkin

 

Come sappiamo, il film non è stato certamente esente da critiche: dopo i tentativi di boicottaggio della vedova Jobs e qualche piccola incomprensione tra lo sceneggiatore e Tim Cook, il film ha certamente ricevuto una quantità di pubblicità tale da attirare buona parte del pubblico nelle sale anche soltanto per tutte le dichiarazioni controverse sulla pellicola. Di recente, tuttavia, gli stessi Sorkin e Boyle avevano dichiarato che il film si prende parecchie licenze artistiche, cercando di mostrare maggiormente il mito dietro la figura di Steve Jobs piuttosto che la sua figura umana.

Nel corso di una intervista al Guardian nella notte della prima Europea (al London Film Festival), Sorkin ha ribadito il concetto, dicendo che il format utilizzato non era altro che un “frutto della mente di uno scrittore”, ma che trasportava con se anche delle verità più grandi.

Steve Jobs, da quel che so, non aveva dei confronti con le stesse sei persone 40 minuti prima il lancio di ogni nuovo prodotto. Quella è chiaramente una licenza da scrittore. Ma credo che il film convogli delle verità più grandi, delle verità più importanti di ciò che avveniva 40 minuti prima il lancio dei prodotti, che non credo sia davvero degno di nota. Ciò che vedrete è la drammatizzazione di diversi conflitti personali che [Steve Jobs] ha avuto nel corso della sua vita, e dicono qualcosa, vi permettono di vedere qualcosa. Se sono corretti? Io credo che lo siano. La mia coscienza è pulita.

Persino John Sculley, dopo aver visto il film di Aaron Sorkin, è tornato sui suoi vecchi passi per descriverlo sotto una luce migliore ai microfoni del Guardian:

Sebbene [i dialoghi] possano non corrispondere alle esatte parole che sono state dette [da Jobs], rappresentano sicuramente il tipo di dialogo che può far dire “Sì, quello è proprio lui”.

Il film sarà rilasciato definitivamente in tutti i cinema degli Stati Uniti nella giornata di Venerdì.

E voi, cosa ne pensate? Andrete a vedere il nuovo film su Steve Jobs? Fatecelo sapere nella sezione dei commenti!
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