Un po’ a sorpresa (visti i tempi ristretti di annunci e presentazione), ma un po’ attesi dopo i primi due Mac con SoC M2 rilasciati durante la scorsa WWDC, Apple ha presentato ieri due nuovi SoC della famiglia M2 (l’M2 Pro e l’M2 Max), che equipaggiano a loro volta due nuovi modelli di Mac Mini e due nuovi MacBook Pro.

La presentazione è avvenuta tramite tre comunicati stampa, rispettivamente per i nuovi processori, i nuovi Mac Mini, e i nuovi MacBook Pro, dove potete trovare (oltre che sulle pagine del sito linkate sopra) tutte le specifiche dettagliate nonché i confronti con le generazioni precedenti. Vale la pena evidenziare il grande lavoro svolto da Apple nella progettazione di questi chip, soprattutto rapportando le prestazioni (e i consumi) con i precedenti modelli Intel… basti dire che l’M2 Max può arrivare fino a 96GB di memoria unificata (con 400 Gbps di banda passante), CPU a 12 Core, e GPU a 38 core: numeri che consentono di ottenere prestazioni doppie rispetto ai vecchi MacBook Intel, ma anche prestazioni fino al 30% migliori rispetto ai precedenti modelli con chip M1.

Per chi volesse approfondire Apple ha caricato anche un video di presentazione dei nuovi prodotti sul proprio canale YouTube, una sorta di “mini-keynote” nello stile di tutte le ultime presentazioni.

Ma accantoniamo i numeri per dare uno sguardo alla strategia di Apple, in particolare sul Mac mini; per la prima volta abbiamo un Mac mini dotato di un processore “pro”, capace di supportare fino a tre monitor esterni (due con risoluzione 6K e uno in risoluzione 4K): una macchina quindi di tutto rispetto per chi non vuole avventurarsi sul più impegnativo Mac Studio… ma la cosa più interessante è che, in un periodo in cui tutti i prezzi aumentano, la versione base del nuovo Mac mini M2, cala di prezzo partendo da 729€ contro gli 899€ del precedente modello M1; il prezzo diventa ancora più competitivo nella proposta “educational” il che può spingere Apple ad aumentare la propria penetrazione nelle scuole.

Parlando di MacBook Pro invece, oltre alle prestazioni aumenta anche l’autonomia delle macchine, che sul modello da 16″ arriva fino a 22 ore di riproduzione di film (viene da chiedersi come mai Apple riesca a fare computer con una tale efficienza energetica ed autonomia, mentre su iPhone ed Apple Watch non si riescano ad ottenere risultati equivalenti… ma questo è un altro discorso…). Il modello da 14″ mantiene un prezzo quasi invariato rispetto alla serie precedente (c’è un piccolo aumento di 50€) mentre il modello da 16″ fa segnare ben 250€ in più sul prezzo di partenza. Continua a rimanere a listino anche una versione da 13″ del MacBook Pro, dal prezzo decisamente più contenuto, equipaggiata col SoC M2 “base” ma dotata anche della Touch Bar che Apple sembra ormai aver abbandonato sulle serie maggiori: quanto resisterà ancora questo modello?

Passiamo infine a parlare dei SoC SILICON e delle possibili strategie di Apple. Giustamente la casa della mela ha voluto far passare un po’ di tempo prima di presentare le versioni Pro e Max del proprio processore M2, anche perché la versione Ultra del SoC M1 (che equipaggia il Mac Studio) era stata presentata pochi mesi prima dell’arrivo dei Mac con M2. Cosa dobbiamo aspettarci quindi nei prossimi mesi, o comunque entro la fine dell’anno? Sicuramente l’arrivo di un M2 Ultra che potrebbe equipaggiare una seconda generazione di Mac Studio… ma prima o poi Apple dovrà anche chiudere la transizione SILICON andando a rinnovare anche il MacPro (unica macchina ancora dotata di processori Intel) e sarà in questa occasione che potremmo vedere la terza generazione di processori Apple, cioè gli M3… a meno che gli M2 Ultra non vengano riservati (per l’appunto) ai nuovi MacPro, sancendo in questo modo che la classe “Ultra” va a definire le macchine desktop top di gamma… Quando accadrà tutto ciò? la WWDC del 2023 potrebbe essere una buona occasione, ma non dimentichiamo che quest’anno Apple si metterà in gioco anche con i visori di realtà aumentata/virtuale, quindi c’è il rischio di mettere troppa carne sul fuoco, ed Apple dovrà districarsi al meglio tra tutte queste opzioni…

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