Mac App Store: gestire le applicazioni installate da terze parti 1

Con il rilascio del Mac App Store è presente una funzionalità forse ancora non molto chiara agli utenti, sebbene sia stata ben documentata e faccia parte dell’attrattiva del prodotto. Stiamo parlando degli aggiornamenti.

Credo che la procedura degli aggiornamenti presente nel nuovo negozio virtuale di Apple possa presentare dei problemi. Il Mac App Store, infatti, è in grado di riconoscere le applicazioni che sono state acquistate attraverso altri canali di distribuzione quando la versione del software presente nel nostro Mac è identica a quella presente nel Mac App Store. Se per esempio abbiamo acquistato iLife ’11 in negozio e non abbiamo aggiornato le applicazioni presenti nel pacchetto tramite aggiornamento software, il Mac App Store ci proporrà di riacquistarle. È quindi necessario prestare attenzione per non incorrere nell’errore di comprarle una seconda volta.

Per gli aggiornamenti delle applicazioni precedentemente acquistate, poi, bisognerà affidarsi ai canali tradizionali (siti web da cui scaricarli a mano). Il motivo di questa “anomalia” va ricercato nella differente implementazione delle licenze delle applicazioni presenti nell’App Store rispetto a quelle vendute nei negozi.

Ma com’è possibile a questo punto sincerarsi che un’applicazione sia stata acquistata nell’App Store e non attraverso canali alternativi? Semplice: in App Store basta posizionarsi nel tab “Acquistati” e verificare che il programma sia presente nell’elenco.

Nell’App Store, inoltre, sono presenti alcune applicazioni esclusive: per esempio la versione 2.0 di Pixelmator è in vendita solamente nel Mac App Store e non sarà più distribuita attraverso i canali tradizionali. Altre software house, invece (come Omni Group), hanno dichiarato che i loro prodotti saranno in vendita sia sull’App Store, che attraverso i siti commerciali.

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