Per la nostra vita digitale spesso usare dispositivi Apple come iPhone e Mac ci rende più sicuri e meno attaccabili da malintenzionati, rispetto ad altri sistemi operativi. Ma c’è una pratica di cui si parla poco che può rovinare la nostra reputazione e quella delle nostre attività ed aziende. Si tratta di quello che Max Guadagnoli ha ben spiegato in un articolo per DigitalSWAT e che Gabriele Gobbo ha ribattezzato Social Zombing.

Per mettere in pratica attacchi di questo tipo non serve rubare password o sottrarre i dispositivi o gli accessi con l’inganno, basta sfruttare gli algoritmi delle piattaforme di social network o dei giganti del web.

Social Zombing in sintesi:

“Un’azione combinata di account veri o fasulli che hanno lo scopo di annichilire le pagine o gli account colpiti, portandoli alla chiusura da parte della piattaforma che li ospita oppure alla completa sostituzione per SOVRAPPOSIZIONE anche su canali Social diversi. Successivamente parte la pubblicazione di contenuti che possono risultare letali per il brand o il personaggio originale”.

Sono sempre di più i casi di questo tipo e spesso è difficile difendersi, ma nell’articolo che linkiamo qui viene spiegato nel dettaglio cos’è il Social Zombing, alcuni casi pratici e come provare a mettersi al riparo.

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