Le aziende di qualsiasi dimensione, dalle start-up alle multinazionali necessitano di uno spazio di archiviazione sempre maggiore. Per ottenerlo contenendo i costi le soluzioni sono molte: una di queste è sicuramente il Cloud Pubblico o, per l’appunto, Public Cloud. Ecco di cosa si tratta

Anche se oggi l’archiviazione dei dati è quasi totalmente digitale, c’è ancora qualche incertezza sugli strumenti da utilizzare per gestire al meglio le informazioni. Esattamente come per un archivio fisico bisogna prevedere dei costi di gestione, che possono essere fissi o variabili in base all’alternativa scelta.

Il cloud viene incontro a molte delle necessità aziendali in quanto è facile da usare, flessibile ed economico. In altre parole, invece di ospitare i software in-house, prevedendo una serie di rack in ufficio, si “affitta” uno spazio su un server esterno. I dati, quindi, vengono caricati sul server da remoto, ovvero in cloud. Analizziamo ora i vantaggi e i benefici che potrebbero ricavarsi da un Public Cloud che permette massima integrazione ai servizi e ai gestionali, come ad esempio sistemi come Kafka Connect, che permettono la connessione di sistemi esterni a un cluster Kafka.

Perchè conviene il Public Cloud?

Il Public Cloud conviene per diverse ragioni. In primis perchè è sicuro. I dati, infatti, vengono conservati con la massima cura su server appositi, in modo da rispondere a tutti i requisiti di legge, compreso il GDPR. Il Public Cloud permette anche di risparmiare sui costi di gestione: trattandosi di server condivisi, si pagherà unicamente un abbonamento mensile o annuale: la presenza di più utenti ammortizzerà i costi che l’azienda pagherà.

C’è poi il vantaggio dell’interoperabilità. Molti Public Cloud permettono l’accesso da qualsiasi dispositivo in qualsiasi angolo del mondo: ciò significa che potrai garantire ai tuoi dipendenti qualsiasi forma di smart working, in quanto i dati saranno consultabili in qualsiasi luogo e non solo dalla macchina aziendale. Tra gli utilizzi più popolari del Public Cloud segnaliamo:

•   Hosting di siti web ed e-commerce: ci sarà tutto lo spazio a disposizione per caricare contenuti e prodotti;

•   Storage: la funzione di archivio è uno dei principali usi. È naturalmente prevista una procedura di sicurezza che include anche backup periodici;

•   Data Analytics: I dati grezzi possono essere trasformati dal cloud in dati strutturati pronti per essere utilizzati;

•   Ambienti Sandbox: I public cloud supportano anche le Sandbox, ovvero uno spazio isolato in cui poter sperimentare senza far danno;

•   Hybrid Cloud: naturalmente questo tipo di soluzione è integrabile anche con un’infrastruttura cloud di proprietà.

Public Cloud vs Private Cloud: cosa cambia?

Potresti chiederti quali sono le differenze tra Public Cloud e Private Cloud: la risposta è semplice. Mentre il primo ospita i dati su un server condiviso, il secondo li ospiti su un server privato, ovvero adibito a un solo cliente. Si tratta di una soluzione decisamente più costosa, ma può tornare utile se la mole di dati è grande o vengono imposte misure di sicurezza addizionali.

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