Qualcomm il 10 dicembre ha segnato una vittoria nella sua battaglia legale in corso con Apple a causa di alcune violazioni di brevetti relativi all’utilizzo dell’e-SIM sui nuovi iPhone.

Il divieto è stato emanato dopo che il tribunale cinese ha dichiarato che i vecchi iPhone violano due dei brevetti di Qualcomm relativi al ridimensionamento e alla riformattazione delle foto per lo sfondo e il passaggio da un’applicazione all’altra.

Qualcomm sostiene che Apple stia violando l'ordine del tribunale cinese di bloccare le vendite degli iPhone 1

Dopo la sentenza della corte, Apple ha dichiarato che le funzionalità brevettate erano legate al software piuttosto che all’hardware e che avrebbe rilasciato un aggiornamento software per gli utenti di iPhone in Cina per rimuovere qualsiasi funzionalità associata alla violazione.

Nell’ultimo aggiornamento rilasciato da Apple, 12.1.2, sono stati presumibilmente incluse le correzioni promesse del sistema operativo in Cina (Apple non lo ha confermato). Qualcomm afferma che nonostante l’aggiornamento software, Apple sta continuando a violare l’ordine del tribunale cinese.

In una dichiarazione a Reuters, Qualcomm afferma che Apple continua a “sfuggire al sistema legale” violando l’ingiunzione e rilasciando dichiarazioni fuorvianti sulla sentenza. Indipendentemente dall’aggiornamento del software, Apple sta violando la sentenza della corte continuando a vendere gli iPhone senza il permesso esplicito che gli consente di farlo. 

“Sono legalmente obbligati a cessare immediatamente le vendite, le offerte per la vendita e l’importazione dei dispositivi identificati negli ordini e per dimostrare la conformità in tribunale”, ha detto Rosenberg a Reuters .

La scorsa settimana Apple ha dichiarato che i modelli in vendita attualmente in Cina, sono conformi all’ordine del tribunale, ma è stato comunque pianificato un aggiornamento software per affrontare “le funzionalità minori dei due brevetti in discussione.”

Se il divieto venisse confermato, causerebbe un danno irreparabile a Apple e ad altre società, costando milioni di dollari al giorno.

Apple ribadisce la conformità e a tutt’ora non ha smesso di vendere nessuno dei suoi dispositivi in ​​Cina.

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