Diventate ormai di uso comune, le applicazioni come Whatsapp (o iMessage di Apple) che permettono l’invio di messaggi gratuitamente, stanno facendo sempre di più le scarpe ai classici sms.
Questo sta accadendo in quanto anche le persone meno “smanettone” oramai hanno uno smartphone con un abbonamento dati e, tramite tale connessione oltre a quella Wifi, è possibile inviare messaggi e immagini che altrimenti costerebbero 0,15€ per sms e 0,50€ per gli mms.
Considerando che alle compagnie telefoniche un sms costa solo 0,01 centesimi, i consumatori si sono fatti furbi, giustamente, soprattutto dato il periodo di crisi e le tariffe mobili italiane più care in Europa.
Tale “soluzione” però, secondo una ricerca del centro studi Ovum, è costata solo nell’ultimo anno alle telco di tutto il mondo una perdita di ben 18 miliardi di euro (cifra destinata ad aumentare in futuro) mentre, la mole di messaggi scambiati con Whatsapp è aumentata di ben 10 volte rispetto allo scorso anno fino a raggiungere i dieci miliardi di messaggi scambiati giornalmente.
Ecco cos’hanno dichiarato i proprietari di Whatsapp:
Il social messaging sta diventando sempre piu’ incisivo e gli operatori devono comprendere l’impatto di queste app sul comportamento dei consumatori, sia in termini di cambiamenti nel modo di comunicare sia di impatto sui ricavi dagli sms, cambiando di conseguenza l’offerta di servizi.
L’unico modo per ritornare all’uso dei classici sms sarebbe un costo degli stessi molto più basso. Ricordiamo però che in passato, invece di cogliere questo “messaggio”, le telco italiane hanno deciso di escludere dall’abbonamento dati le chiamate effettuate tramite “internet” con i servizi Voip quali Skype al posto di ridurre le tariffe telefoniche…
Voi cosa ne pensate? Utilizzate questi servizi “alternativi”?
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