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Le fonti non sono in esclusiva lo spunto da cui trarre un articolo, ma ben si l’incipit che permette al lettore o a chi come me ama scrivere, di riflettere e di crearsi un’opinione propria su un determinato argomento. Ciò ormai è raro, condizionati da un flusso di idee e pensieri standardizzati, spesso capita di non riflettere e di aggregarsi ad una processione guidata dalla pigrizia intrinseca nel copia ed incolla.

Leggendo una news argomentata sulla perdita di innovazione ai vertici Apple, proveniente da network più o meno vicini, oggi ho avuto la conferma di tale mia personale tesi. Forse chi leggerà il titolo storcerà il naso, ma ha puramente valore provocatorio.

Penso che, dopo la morte di Steve Jobs nulla sia cambiato, se non l’opinione di coloro che vedono nella sua figura: Apple intesa come azienda. Fautore di iPhone, iPad, Mac e di una filosofia per la quale mi sono innamorato della mela morsicata, credo che sia stato uno dei principali punti di riferimento per il quale dobbiamo gran parte dell’innovazione tecnologica odierna. Ma questo vuol dire che, senza la sua figura, la mela vada in rovina o che Tim Cook sia un novellino incosciente delle sue azioni?

Credo che un’azienda, qualunque essa sia, abbia al vertice non solo un CEO, ma sopratutto un gruppo di dirigenti che confronta le proprie idee e sa stabile gli step per i quali portare avanti una determinata attività.

La mancanza di innovazione non esiste, è solo nelle menti di coloro che vedono alcune scelte di marketing come tasselli di un puzzle instabile. Certo un’idea può non avere il successo sperato, esempio lampante è la politica restrittiva adottata da Microsoft nella sua xBox One, ma non sarà mai la causa di declino tale da abbattere un grande colosso.

Sinceramente non credo che chiunque guardi un Keynote, non provi le stesse emozioni di qualche anno fa. Ma…sono fermamente convinto che le scelte di marketing siano un po’ troppe e che spesso vengano scambiate erroneamente per mancanza di innovazione.

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore possono non rispecchiare quelle di Italiamac. Immagine tratta da The Verge.

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Atanasio Rizzo
Notte, buio. Una sola luce illumina la stanza. Il continuo ripercuotere delle dita sui tasti di una vecchia tastiera. Nacque così la mia passione, rapito da un mondo vasto, unico e speciale...spesso rifugio, spesso amico nei momenti di noia, quasi sempre fonte dai cui acquisire la voglia di innovare. Atanasio Rizzo, 20 anni...timido, schivo, scaltro e furbo, un carattere assonante guidato da due passioni...la tecnologia e la fotografia. Due grandi vortici tematici che lo hanno rapito fin da piccolo, costringendo a perseguire un cammino periglioso colmo di difficolta ma costantemente in linea con il suo pensiero. Blogger e autore di numerosi articoli e testi di vario genere da circa 2 anni, sente la necessità di espandere le proprie esperienze, maturando una filosofia di vita che lo vede come protagonista di un cammino in continua ascesa.