Ogni anno, all’avvicinarsi della (ormai canonica) presentazione pre-autunnale dei nuovi iPhone, tutti si sbizzarriscono nelle previsioni di cosa verrà annunciato, ripetendo all’infinito le stesse indiscrezioni, che a loro volta suscitano negli utenti le consuete reazioni: quella che andava di moda quest’anno era “l’iPhone più costoso di sempre“, scaturita dall’indiscrezione che voleva l’aumento (perlomeno sui modelli “Pro”) del taglio minimo di memoria, con conseguente e inevitabile aumento del presso finale… indiscrezione che si è rivelata poi completamente errata, tant’è che i prezzi sono addirittura calati rispetto a quelli del lancio degli iPhone dello scorso anno.
Quest’anno l’arrivo dei nuovi iPhone era atteso anche per due novità a loro modo importanti: l’abbandono definitivo del connettore proprietario Lightning a vantaggio dello standard USB-C, e il (possiamo ora dire) presunto passaggio alla eSIM. Si tratta di due dettagli tanto piccoli quanto significativi… Apple è stata tra le prime aziende a forzare lo standard USB-C sulle proprie macchine (così come a suo tempo, la nascita dell’iMac “forzò” l’adozione delle prime USB) e nonostante sia presente già da tempo su Mac e iPad (oltre che su alcuni accessori) è per certi versi strano che per adottarlo anche sull’iPhone abbia dovuto aspettare l’imposizione della UE… imposizione che per certi versi potrebbe anche essere “miope” rispetto ai suoi intenti, visto che implica la dismissione e lo smaltimento di numerosi accessori… ma di fatto questo è un punto di arrivo, così come l’abbandono della SIM fisica, altra cosa sulla quale Apple puntava già da tempo ma che, almeno qua in Italia, ancora non si concretizza (mentre in USA è così già dallo scorso anno).
Ma passiamo a qualcosa di tecnologicamente più interessante: l’avvento di Apple Watch Ultra, una versione stra-potenziata dello smartwatch più venduto al mondo, e la necessità di offrire qualcosa di nuovo anche nell’ormai “stantio” mercato degli smartphone, hanno spinto ad immaginare che Apple avrebbe presentato un iPhone Ultra (ovviamente “l’iPhone più costoso di sempre“) dotato magari di qualche caratteristica unica (perlomeno per il mondo iPhone) come una fotocamera con zoom periscopico… nulla di tutto ciò: Apple ha presentato i canonici 4 telefoni, dei quali racconteremo qualche dettaglio a breve, e due nuovi Apple Watch: la serie 9 e l’Ultra 2.
iPhone 15 e 15 plus (prezzi a partire rispettivamente da 979€ e 1’129€, in calo di 50€ rispetto ai prezzi di lancio della “serie 14”) ereditano la dinamic island e il processore A16 Bionic di iPhone 14 Pro, oltre ad offrire un cospicuo miglioramento del comparto fotografico. Prosegue quindi la nuova politica di Apple volta a differenziare in modo più sostanziale le due serie di iPhone, riservando il nuovo processore alla sola serie “Pro”. Questo pone qualche domanda sui futuri aggiornamenti, perché potrebbe significare che le serie “non-Pro” sono destinate a ricevere una versione di iOS in meno rispetto a quanto successo finora; oppure che le serie “Pro” ne riceveranno una in più… ma questo lo scopriremo solo tra qualche anno.
iPhone 15 Pro e 15 Pro Max (prezzi a partire rispettivamente da 1’239€ [100€ in meno rispetto al 14 Pro] e 1’489€ [stesso prezzo del 14 Pro Max]) portano con sé qualche novità in più: a parte la scocca in titanio (che consente di ottenere un telefono più leggero, nonostante lo spessore “importante di 8,25mm) il nuovo processore A17 Pro. Si tratta ufficialmente del primo SoC a 3nm mai realizzato, con una GPU completamente riprogettava che consente di ottenere anche un’accelerazione hardware per il raytracing… viene da chiedersi se Apple vorrà sfruttare questa caratteristica anche su una prossima release della Apple TV, per dare una scossa più decisa al settore dei videogame da salotto. Ma torniamo agli iPhone: ovviamente anche sulla serie Pro il comparto fotografico riceve considerevoli miglioramenti, sia a livello hardware che a livello software, visto che la fotografia computazionale diventa sempre più importante. In particolare il modello Pro Max è dotato di una telecamera con zoom 5x, realizzata grazie ad un particolare sistema che permette di riflettere più volte la luce prima che questa raggiunga il sensore… sensore che a sua volta è più grande e dotato di un sistema di stabilizzazione ancora migliore (10’000 micro-movimenti al secondo). Alta cosa interessante, la possibilità di utilizzare due delle camere dell’iPhone Pro Max per registrare video in 3D, funzione che sarà particolarmente apprezzata dai futuri utilizzatori di Apple Vision Pro.
Per quanto riguarda gli Apple Watch, la serie 9 e il nuovo Ultra 2, non fanno segnare enormi novità, se non una luminosità doppia rispetto alla serie 8 e uno schermo ancora più vicino ai bordi della cassa: se fino all’anno scorso si era aggiunta sempre qualche nuova funzione per il monitoraggio della salute, quest’anno la novità più importante è quella più nascosta, il nuovo chip S9 SiP ad alta efficienza energetica, che però non è sufficiente per aumentare l’autonomia, in quando viene sfruttata per la maggiore luminosità dello schermo… la capacità di elaborazione del nuovo chip, utilizzata in combinazione con tutti i sensori presenti su Watch, consente però di inserire una nuova ed interessante caratteristica che potrebbe diventare un nuovo segno distintivo degli utilizzatori di Apple Watch: la gesture del doppio tap… facendo un doppio tap con pollice e indice (gesture che sarà utilizzata anche con Apple Vision Pro) è possibile rispondere alla chiamate, comandare il play/pause della musica, e fare diverse altro cose legate anche alle nuove funzionalità di iOS10. Ovviamente, la nuova gesture è strettamente legata al nuovo processore, e quindi ai nuovi modelli di Watch.
A cappello di tutto ciò, e riallacciandoci al titolo, una buona parte dell’evento è stata dedicata a sottolineare l’impegno green di Apple, che per il 2030 prevede di diventare completamente Carbon Neutral, ma già da oggi realizza molti dei propri dispositivi con cicli di produzione realizzati con energia pulita e una gran quantità (in alcuni casi la totalità) di materiali riciclati (alluminio, rame, cobalto, …)
Val la pena sottolineare che anche Apple Watch Ultra subisce un consistente calo di prezzo: 909€ contro i 1’009€ del primo Ultra, e anche Watch serie 9 ha un prezzo di partenza di 459€, che è di 50€ inferiore rispetto al prezzo di lancio della serie 8. Questi cali di prezzi su tutta la linea di iPhone ed Apple Watch riflette probabilmente la volontà di ravvivare un mercato che, soprattutto sugli smartphone, per vari motivi si trova in una fase di stallo; il calo di prezzi e l’adozione della USB-C (tra parentesi, inserita anche sulle AirPods Pro) dovrebbe consentire ad Apple di macinare ottime vendite di questi nuovi modelli.
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