Apple ha sempre avuto un rapporto molto strano con i videogiochi. Se l’Apple II era per certi versi all’avanguardia anche sotto questo aspetto, quando Apple iniziò a perdere terreno nei confronti dei PC-IBM (e compatibili) cercò di impostare il Mac come macchina professionale, salvo poi tornare sui suoi passi per riguadagnare il mercato perso negli anni di Windows 95. 

Ma il mercato videoludico va al di là dei giochi su computer, anche se per alcuni il computer rappresenta l’unico modo per ottenere grafica e realismo sempre più spinti, oltre a disporre di un numero pressoché infinito di periferiche… e di hack…

Senza scomodare il Pippin, l’arrivo dell’iPhone, e poi dell’App Store mise chiaramente in evidenza che avere in tasca uno schermo touch di quelle dimensioni, significava aprire un mondo al mercato dei videogames portatili: perfino sugli iPod, quelli classici a rotella, per quanto limitati nelle possibilità di controllo era possibile acquistare ed installare tramite iTunes alcuni giochi.

Il vero punto di svolta sembra però arrivare quando Apple porta iOS (ora diventato tvOS) sulla Apple TV: tutti i giochi realizzati per iPhone possono essere convertiti molto facilmente per girare sul grande schermo e giocati con un vero controller, un Nimbus presentato dalla stessa Apple durante il canonico evento di settembre. Per quei giochi di cui non esiste il porting su Apple TV, si può sempre sfruttare AirPlay, e alcuni giochi sfruttano anche la possibilità del dual screen: mentre sfrecciate sui circuiti con la vostra auto, godendovi il panorama sul televisore, sullo schermo del telefono o dell’iPad potere avere la visuale del tracciato e la classifica della gara in corso. Apple presentò anche alcune esclusive, e sembrava che la Apple TV potesse incarnare, tra le tante anime, anche quella della console. Insomma, il destino della Apple TV è in mano alle App, e i giochi sembrano rappresentare una buona fetta di queste App: la grafica non è certo quella delle console più blasonate, ma non mancano titoli importanti: Asphalt 8, Real Racing 3, Rock Band, Beat Sports, Modern Combat, Xenowerk, Lumino City, e molti altri ancora…

…bene” – direte voi – “quindi il problema di questo rapporto controverso dove sta?

Fino all’anno scorso, avete mai visto Apple pubblicizzare in modo deciso la possibilità di usare Apple TV come una console? O reclamizzare controller per iOS? O spingere gli sviluppatori a realizzare titoli dedicati a questo mercato? Dopo il keynote di presentazione, per 5 anni c’è stato, non dico il silenzio assoluto, ma nemmeno la spinta che (a mio avviso) avrebbe meritato una simile possibilità… si poteva anche realizzare un bundle di AppleTV & controller, magari includendo dei codici per scaricare alcuni dei giochi di maggior richiamo… invece nulla… fino all’arrivo di Apple Arcade.

Riassumendo, è come se una parte di Apple volesse puntare a questo settore, mentre un’altra parte si tirasse continuamente indietro o quantomeno non se la sentisse di spingere quanto invece sarebbe stato necessario

Si arriva così all’annuncio dello scorso marzo (con lancio ufficiale a settembre 2019) del nuovo servizio di Cupertino dedicato al mondo dei videogiochi: Apple Arcade permette, dietro pagamento di piccolo abbonamento mensile, di giocare ad oltre 100 giochi senza il rischio di incappare in pubblicità o acquisti in-App: si tratta di un ottima occasione, perché con meno di 5 Euro al mese tutta famiglia può usufruire del servizio, su ogni dispositivo Apple (Mac inclusi) e con l’occasione viene introdotta anche la compatibilità con i controller di Xbox e Playstation 4. Avendo due figli di 11 e 14 anni l’ho subito fatto, ma devo ammettere che sono più soddisfatto io che loro della cosa… Parliamoci chiaro: i titoli buoni non mancano, alcuni rompicapo sono addirittura “geniali” per la loro originalità e ci sono giochi per gli amanti di tutti i generi… o quasi… il problema principale che riscontro nella mia esperienza familiare, è che sono tutti giochi a cui manca quell’aspetto di socialità presente nei titoli ricercati oggigiorno dai ragazzi, alla Clash Royale oppure Fortnite… senza contare che Apple Arcade offre giochi esclusivi che quindi sono disponibili solo a chi utilizza questo servizio: una percentuale (non so quanto grande, o piccola) di una minoranza… perlomeno in Italia. Forse negli USA ha un impatto diverso, ma nel resto del mondo, finché parliamo di fasce d’età che ricercano certe caratteristiche, le probabilità di alto successo sono limitate. Il secondo problema è che molti titoli “soffrono” della semplificazione di comandi “imposta” dal touch e non offrono un’alternativa per i controller compatibili quando si gioca sulla Apple-TV… ma questo è un problema che poco per volta è destinato a scomparire…

In conclusione, Apple Arcade “è” e rimane un ottimo servizio: consente di far giocare tutta la famiglia su tutti i dispositivi Apple posseduti, senza alcune pubblicità e senza acquisti indesiderati. Anche l’offerta di giochi non è malvagia (ne parlerò sicuramente prima o poi con qualche recensione) ma per attirare i giovani servirebbe qualche titolo con un po’ più di appeal, non necessariamente un esclusiva, anzi, magari multipiattaforma… ma probabilmente non è una strategia che rientra nelle intenzioni di Apple e del suo complicato rapporto col mondo dei videogiochi… rapporto che poco per volta si sta appianando ma continua la sua strada tortuosa del “vorrei… ma non troppo…”

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