Lo scorso Venerdì Apple è incappata in un errore piuttosto grossolano, vendendo sulla versione taiwanese dello Store Education, Mac Mini “super-scontati” di oltre il 40% (sia il modello desktop che quello server); nonostante Apple abbia tentato di correggere i prezzi non appena l’errore è parso evidente, 41.500 unità erano già state ordinate, e solo ieri a Cupertino hanno deciso che i computer saranno comunque consegnati.
La risposta di Apple è arrivata dopo l’intervento di Lunedì del governo della città, che ha minacciato di multare l’azienda se non avesse dato seguito al problema.
Yeh Ching-yuan, portavoce del governo taiwanese ha dichiarato:
“L’azienda ha accettato di consegnare i prodotti ai clienti, ma solo a coloro che li hanno ordinati e che possono realmente beneficiare dello sconto ‘education’ (professori e studenti, ndA)”
Non è un mistero, infatti, che il momentaneo errore sia stato sfruttato soprattutto dai ‘bargain hunters’ (cacciatori d’affari) che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di acquistare a quasi metà prezzo gli ultimi Mac Mini, con l’intento poi di rivenderli: nello specifico, i Mac Mini sono stati venduti ad appena 19,999 dollari taiwanesi contro i 47,710 previsti (quasi il 42% di sconto).
La versione 8GB del Mac Mini Snow Leopard Server è stata venduta, in quel breve lasso di tempo, addirittura ad un prezzo inferiore della versione 4GB, a soli 34,900 dollari taiwanesi.
Ad Apple non resta che consolarsi sapendo che anche Dell, tempo fa, aveva commesso un errore simile: lo scorso anno, l’azienda ha ricevuto circa 200.000 ordini per unità che sul sito web taiwanese erano super-scontate rispetto al prezzo ordinario. Dopo una causa legale, Dell ne è uscita sconfitta e l’errore gli costerà un milione di dollari di Taiwan.
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