DoctorOffice: la storia di un software per tutti i medici 1

Articolo pubbliredazionale a cura di MacWin Computers. La realizzazione di software sanitario ha rappresentato una scommessa per tante Software House. La categoria dei medici infatti ha sempre presentato delle enormi difficoltà a standardizzare schemi per raccolte dati: anamnesi, protocolli diagnostici e protocolli terapeutici. A partire dal 1994 lentamente in tutta Italia viene introdotto il sistema DRG (Diagnosis related groups) o ROD (raggruppamento omogeneo per diagnosi): un nuovo sistema di rimborso economico alle strutture ospedaliere sia esse pubbliche che private. Ciò determina indirettamente un obbligo per il medico all’utilizzo esclusivo di diagnosi codificate secondo un testo unico per tutta l’Italia: l’ICD (Classificazione Internazionale delle Malattie: un sistema di classificazione nel quale le malattie e i traumatismi sono ordinati per finalità statistiche in gruppi tra loro correlati).


Probabilmente è stato questo il momento in cui il medico italiano ha cominciato a parlare la stessa lingua in tutta Italia, almeno per ciò che riguarda la diagnosi dei pazienti. Nello stesso tempo le Direzioni Sanitarie di ogni Struttura iniziano a curare di più l’aspetto economico ponendo sempre maggiore attenzione alle spese interne ad ogni singolo reparto con centri costo sempre più specifici: strumentazioni, farmaci, sale operatorie, materiali di consumo, personale. Il medico viene considerato molto spesso il responsabile di questo controllo ed è spesso chiamato a giustificare aumenti di spesa o “fuori budget”. Prima di questi cambiamenti, il medico non aveva mai partecipato a decisioni di questo genere e di norma si interessava solo di prendere decisioni che poco avevano a che fare con le problematiche economiche. Ecco quindi che inizia a cercare ogni tipo di aiuto, anche quello del computer.


Le Software House si gettarono a capofitto in questo mercato ritenendo che, come per altri casi anche in questo, una volta creato uno standard, sarebbe stato facile imporsi.
Invece non fu così.


Ogni ospedale, ogni struttura sanitaria privata, ogni ambulatorio e ogni medico desideravano qualcosa di “personale”. Spesso si richiedeva di riprodurre fedelmente la propria vecchia cartella clinica cartacea. Come se “informatizzare” significasse solo trasportare dal cartaceo al computer una vecchia cartella clinica e di conseguenza avere sotto controllo la spesa e dunque la possibilità di risparmio. Strutture sanitarie pubbliche e private investono ingenti somme per realizzare questo sogno. Ognuna di loro affronta il problema in maniera diversa e le spese di personalizzazione superano spesso quelle della realizzazione generale. Conclusione: un sistema informatizzato nazionale mai decollato.

 

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Anche la MACWIN COMPUTERS S.r.l. percorre questa strada. Come tante altre software House, propone un software per la gestione della cartella clinica che ancora oggi viene aggiornato: General Hospital, giunto alla versione 5. Un’esperienza lunga e faticosa: da un lato la cartella clinica che sempre di più cerca di contenere tutte le possibili sfaccettature per branca medica e chirurgica; dall’altro una cartella clinica che vuole sposare le necessità del singolo medico che inizia ad essere più disponibile, più “tecnologico”. Trascorsi diversi anni, le nuove generazione dei medici sono più informatizzate e più mobili. Accettano l’informatizzazione anzi la considerano normale e indispensabile e collaborano per la sua realizzazione.


E’ da questi presupposti, dal dedicarsi al singolo medico e non alla “struttura Sanitaria” che nasce una nuova idea. Un nuovo progetto rivolto proprio al medico. Cominciamo a ripeterci sempre più spesso che “è il medico che deve prima di tutto informatizzarsi, non la struttura!”.
Questo nuovo software deve permettere al medico di “plasmare” il programma come lui desidera, rispettando delle sezioni generali standard accettate da tutti: l’anagrafica, l’anamnesi, la diagnostica, la prescrizione terapeutica. All’interno di queste sezioni, il medico deve poter fare ciò che desidera: modificare i nomi e i tipi di campo e quindi il loro uso, modificare l’interfaccia, i colori di sfondo. Questo software deve anche avvicinare il medico alle problematiche economiche e permettergli di amministrare il suo lavoro. Dotiamo per questo il programma di un sistema di fatturazione semplice. E la prescrizione terapeutica o la ricetta? Il medico la deve poter stampare, ma anche inviare via e-mail al paziente o al medico di famiglia, magari protetta da password. Questa l’idea.

 

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Nasce DoctorOffice.
Il software in un primo momento viene realizzato per essere facilmente trasportato, quindi il suo compagno ideale é il notebook. Cresce con le versioni successive permettendo al medico di poterlo usare in schermi da 7” a 30” ma mantiene l’applicazione leggera per poter funzionare anche in computer datati.


Ma, poi, viene presentato l’iPad!
Tutto cambia!
Comprendiamo subito che quello è il nostro strumento ideale: leggero. Da usare con le dita!
Spostiamo tutte le nostre scadenze e ci impegniamo a lanciare DoctorOffice per iPad.
Nell’Ottobre 2010 presentiamo DoctorOffice nella nuova doppia veste grafica: interfaccia separata per iPad e per computer desktop. La nuova versione conserva tuttavia la possibilità di essere ancora usata in computer notebook. Ci rendiamo conto che in realtà è questa la ricchezza di questo software: funzionare dove si vuole. E’ per questo che ampliamo ancor di più la possibilità d’uso anche su iPhone. Nel Dicembre 2010 viene presentata la versione che funziona su computer, piccoli e grandi, portatili e da tavolo, con monitor dai 7” ai 30”, Windows e MacOS, su iPad e iPhone.


Oggi con la nuova versione che permette la stampa anche direttamente da questi device e la visualizzazione di grafici, il medico ha ciò che ha sempre desiderato!
DoctorOffice è possibile considerarlo il software facile da usare per tutti i medici liberi professionisti possessori di un computer e di un iPad o almeno di uno dei due. E’ un software che affianca il medico, si sposta con lui ovunque, lo informa, ma non ingombra, lo supporta, non lo sostituisce.
E’ DoctorOffice per tutti, ma il mio è diverso dal tuo!


Sono queste le peculiarità che permettono a questo software il successo ottenuto. Con la vendita delle prime copie del software arrivano i primi segnali di apprezzamento. Sempre di più la MACWIN si ritrova a raccogliere suggerimenti e per questo è costretta a riorganizzarsi per supportare le crescenti richieste da parte di tanti, tantissimi medici. Ognuno di loro richiede consiglio, supporto, alle volte per singole operazione, regalando suggerimenti, critiche e richiedendo modifiche. Dalla prima versione di DoctorOffice per iPad sono state in realtà distribuite 3 versioni nuove con modifiche sostanziali in alcune parti e la correzione di piccoli bug che rendono oggi questo software ancora più semplice e sicuro. L’idea è di mettere presto a disposizione di tutti i medici che acquistano DoctorOffice, le impostazioni di personalizzazione più originali firmate dal medico che le ha realizzate. Che sia questo il modo per chiedere al medico di partecipare alla rivoluzione informatica nella sanità in Italia!? Nel frattempo oltre alle migliorie introdotte con il nuovo FileMaker Go con il quale il software funziona su iPad e iPhone, ci prepariamo a lanciare la versione inglese di DoctorOffice. Un salto importante che metterà alla prova la MACWIN COMPUTERS S.r.l. e l’idea che sta alla base di questo software.

 

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