Gli ammiratori del “melafonino” attendono con trepidazione l’uscita del nuovo gioiello della famiglia e nel frattempo pare rimandinono gli acquisti. Un’attesa che potrebbe costare cara alla Apple, ad oggi la prima azienda al mondo per il suo valore di mercato, il cui trend di crescita (vendite e profitti) potrebbe invertire la tendenza per la prima volta in tre anni.
I “financial analyst” stimano che le vendite dell’iPhone, elemento principale delle entrate Apple, sono calate nel terzo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo precedente. Le previsoni analitiche si spingono anche oltre sostenendo che il prossimo iPhone (si chiamerà davvero iPhone 5?) sarà lo smartphone più venduto della casa di Cupertino, dove ha sede la Apple in California, ma i ritardi accumulati nell’emissione del prodotto, sempre secondo questi analisti, ed i relativi mancati acquisti influenzeranno negativamente i risultati di bilancio almeno fino al prossimo nuovo successo della società guidata da Tim Cook.
Quindi secondo le previsioni degli analisti di Wall Street , in termini di numeri Apple venderà circa 25,4 milioni di iPhone, rispetto a 35,1 milioni del trimestre precedente. Il calo 9,7 mlioni è da considerarsi considerevole e potrebbe far tornare alla mente il 2003, quando la società registrò un calo di utile e le azioni del gruppo precipitarono.
Questa flessione dei volumi di vendita in parte si potrebbe anche imputare alla crisi globale che comunque rappresenta un ulteriore freno per i consumi, e alla concorrenza incalzante dei rivali come Samsung, che secondo NDA Group è il più grande venditore mondiale di smartphone, il nuovo device della coreana è il Galaxy III ed è sul mercato dallo scorso maggio con caratteristiche software e hardware di tutto rispetto.
Proprio durante una conferenza stampa dedicata agli investitori, tenutasi il 24/07/2012, Apple ha annunciato i risultati finanziari del terzo trimestre dell’anno fiscale 2012, lo stesso Tim Cook dichiara un fatturato per il Q3 (terzo trimestre) di 35 miliardi di dollari con un risultato utile netto netto di 8,8 miliardi di dollari, pari a 9,32 dollari per azione diluita.
Questa crescita resta molto elevata rispetto a guadagni dei competitor, ma comunque la più bassa rispetto al 2009.
Quindi, come sempre, si conferma che gli analisti di Wall Street continuano regolarmente a sottostimare i risultati di Apple, infatti gli utili della società di Cupertino hanno sempre superato le stime medie ogni trimestre, ad eccezione di uno soltanto relativo all’anno 2003.
Diversamente la pensano gli investitori che non sembrano preoccuparsi dei report trimestrali di Apple guardando avanti al prossimo iPhone, inoltre ragionando in termini più globali la casa della mela quest’anno ha registrato un incremento del 49 per cento.
Bisogna però considerare che i risultati economici di Apple hanno una notevole ripercussione su un mercato più ampio e allargato, infatti aggiungendo tutti gli altri prodotti da essa prodotti (iPod, iPad e Mac) rappresenta oltre il 12% della valutazione del Nasdaq Composite Index (CCMP): questo significa che i movimenti del prezzo del titolo possono influenzare vari fondi (pensione e comuni) o altri flussi economici legati allo stesso indice.
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