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ioShutter di Enlight Photo, può essere una validissima alternativa ai classici comandi remoti che utilizziamo per le nostre reflex.

Non è un comune telecomando, ma un dispositivo capace di mettere in comunicazione la nostra macchina fotografica con iPhone e iPad.

Reperibile direttamente dall’Apple Store, questo accessorio mette a disposizione del fotografo alcuni strumenti potenzialmente molto utili ad un prezzo decisamente competitivo (se comparato agli accessori originali).

È disponibile per vari modelli (NB: al momento dell’ordine dovete scegliere la compatibilità dell’adattatore), noi ovviamente, l’abbiamo provato sulla nostra 5DMkIII.

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Ci dispiace non potervelo mostrare montato, ma di reflex ne abbiamo una sola  (e non è che le diano via come fossero bagigi)…

Partiamo con la descrizione dei materiali. Come molti fotografi sanno, per amara esperienza, solitamente “cavi”+”reflex”= dolore (fisico ed emotivo). Trigger e telecomandi via cavo, sono famigerati per il pensiero comune che li accompagna: “speriamo non mi facciano perdere colpi”. La qualità costruttiva di un cavetto è quindi una condizione indispensabile per portare a casa un lavoro.

ioShutter nello specifico è ben costruito: contatti in bagno d’oro ed estremità ben saldate, che non lasciano intravedere fessure. Un oggettino piuttosto compatto che pesa all’incirca una quindicina di grammi. Ad ogni modo, non è da considerarsi rugged, e visto che sul suo corpo non sono presenti accessi a sensori, io consiglierei di bardarlo con un po’ di coscienza se avete intenzione di utilizzarlo in ambienti “ostili”.

Nella confezione troviamo il dispositivo ioShutter (ma dai?) e due cavetti; relativamente: la presa che dal telecomando va al vostro modello di reflex, ed uno più generico con presa minijack.

Cosa può fare:

Una volta collegato all’iDispositivo, abbiamo due opzioni: scaricare l’app “lite”, e quindi gratuita, o la versione PRO da 8,99 €. Io personalemente, sto con la canna del gas alla gola :P, quindi ho provato solo l’app gratuita.

Il pannello di controllo è molto pulito ed intuitivo anche per uno che non lavora per il National Geographic, quindi dopo i primi 20 secondi di tastoni a casaccio, siamo riusciti senza problemi a scattare.

Modalità scatto remoto: ok, non l’avreste mai detto ma premendo un pulsante, la macchina SCATTA! (nientedimeno). Se invece di premere, trasciniamo il pulsante verso il basso, parte una samba a ritmo di otturatore.

Timer: imposta un countdown da 20 o 60 secondi . Questa la differenza sostanziale tra la versione LITE e PRO: quest’ultima permette di settare i parametri a nostro piacimento.

Bulb: la mitica posa B: indispensabile per fotografare le stelle o le macchine in coda in tangenziale di ritorno da lavoro, in una fredda notte di gennaio. Anche qui siamo vincolati tra: 60-90 O 120 secondi…rendendo la fuzione (IMHO) abbastanza inutile.

Time Lapse: disponibile in : 5 secondi x 5 minuti / 5 secondi x 10 minuti / 30 secondi per 10 minuti.

Ora la parte esilarante ma di fatto, potenzialmente creativa.

Sound: attiva una funzione che farà scattare il dispositivo. Nella pubblicità si parla di clapping…avete presente le lampade dei film americani anni 90 che si accendevano per battuta di mani? Ecco, non c’entra nulla. In realtà la macchina scatta anche con starnuting, tossing e schiamazzing in genere. Il bisbigliating sembra essere l’unica tecnica per non far partire la samba ad otturatore di cui sopra. OT–> io e Pietro ci siamo sganasciati dalle risate e, più sganascio, più samba… e quindi ulteriore sganascio, che c’ha portati inevitabilmente alla lussazione delle mandibole ed esplosione delle cervicali /OT

Ad ogni modo, nelle mani giuste, siamo sicuri che questa opzione possa essere utilizzata per qualche lavoro creativo. Non badate a me, che mi ritrovo a 27 anni ad avere la caleidoscopica fantasia di un Vogon in pausa pranzo. Nella versione PRO è possibile regolare la sensibilità del microfono.

In ultimo, la funzione shake: si attiva con lo sballottamento del telefono. C’ho provato, giuro, a trovargli un’utilità… ma l’unica cosa a cui ho potuto pensare è stata quella di installare macchina e dispositivo a bordo di un aereo di linea… ed arricchire il mio album di viaggio di volti di passeggeri terrorizzati tra una turbolenza e l’altra.

Scherzi a parte, CONCLUSIONI

Il prodotto è ben curato come pure l’app. Senza la versione PRO, lo ritengo un po’ inutile… ma se decideste di comprarla, avreste davvero un’ottima alternativa allo stupro del firmware della vostra macchina da parte di programmi come Magic Lantern e simili.

COSA AVREI VOLUTO

L’oggetto di per se, pesa nulla. Ma il telefono pesa davvero tanto. Qualche genio temerario potrebbe anche decidere di lasciarlo penzolare dal cavalletto….ma io avrei preferito nella confezione, un mini clamp per fissare il tutto al treppiedi.

Il prezzo senza app si aggira sui 60€, quindi più che fattibile dato il prezzo di telecomandi e trigger che costano magari di più ed hanno meno funzioni.

In conclusione, bravo James Madelin: CEO, inventore di questi oggettini e simpatico ragazzo che ama l’Italia (non è che lo penso io, me l’ha detto lui di persona)

Aspettiamo con la bava alla bocca, una versione wireless.

 

 

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