Poco più di vent’anni fa (la data esatta è il 24 marzo del 2001) Apple rilasciava la prima versione di MacOS X, il sistema operativo voluto da Jobs (da poco rientrato in Apple) e derivato da NeXTSTEP, che segnò (insieme all’iMac, all’iPod, e più avanti iPhone) uno dei punti cardini della rinascita della mela.

Me lo ricordo come fosse ieri l’incontro di presentazione nella vecchia sede di Apple Italia: ai tempi facevo saltuariamente anche il promoter per Apple, e ci si trovava in un momento molto “caldo” della storia della casa di Cupertino… o si rinasceva alla grande, o si crollava definitamente… e MacOSX era il sistema giusto per la prima opzione.

Basi solide Unix, le intuizioni di Jobs, e un team solido, hanno permesso a MacOS X (diventato poi solo OS X, per tornare infine al semplice macOS) di superare diverse transizioni: da PowerPC a Intel, dai 32 ai 64 bit, dai computer agli smartphone (perché il “cuore” di iOS è lo stesso di macOS) e da lì anche all’iPad, AppleTV, ed Apple Watch, adattandosi alle esigenze delle strategie di Apple, per approdare infine sui nuovi Mac Silicon con processore Apple M1, che per molti versi segnano la finalizzazione della strategia di Apple.

Non starò a raccontarvi la storia dell’evoluzione di MacOSX (cosa che ho già fatto 10 anni fa, dopo aver raccontato più in generale anche la storia di MacOS) ma vorrei sottolineare come la struttura di macOS (scegliete voi se metterci o meno la “X”) consente a questo sistema operativo tanto di adattarsi a diverse situazioni (diverso hardware e diverse funzioni) quanto di evolversi. Se, come me, avete visto “nascere” MacOSX, sapete benissimo che, per quanto il sistema sia sempre quello, le evoluzioni sono state molte, qualcuna forse meno gradita (perlomeno da alcuni) perché sta spingendo il macOS ad essere simile a iOS (e quindi, sempre secondo alcuni, meno “professionale”), ma comunque volte a dare sempre un aspetto “moderno” al sistema, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale. La convergenza di Big Sur verso i nuovi processori progettati M1 da Apple rappresenta poi un punto di svolta che di fatto apre una nuova epoca per Apple: non a caso dopo 16 versioni di Mac OS [X] 10.(0..15), Big Sur segna il passo diventando macOS 11

…e come vent’anni fa la prima versione di MacOS X (nome in codice Cheetah) segnò un punto di svolta e di rinascita per Apple, oggi macOS 11 Big Sur rappresenta un cambio di passo per molti versi ancora più incisivo, perché accompagnato dal ritorno ad un architettura proprietaria molto promettente.

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