Parlare di trimestrali in questo periodo è sempre un’incognita, anche se le aziende hi-tech (soprattutto se legate a servizi e vendite online) hanno dimostrato di poter reggere la crisi pandemica. Per Apple la situazione è ancora più particolare visto che è alle prese con un’importante transizione (forse la più importante della sua storia) verso un’architettura proprietaria, con SoC progettati in proprio, che stanno dimostrando di avere le carte in regola per surclassare la concorrenza… ma questo è un altro discorso (che spero di approfondire nelle prossime settimane) anche se i risultati della trimestrale presentata ieri sera sono sicuramente figli anche di questa svolta tecnologia di Cupertino.

Nonostante Apple non stia più fornendo le linee guida e le previsioni per i trimestri a venire, tutti gli analisti concordavano sull’attesa di risultati più che lusinghieri, con un incremento di fatturato di oltre i 30% rispetto ai 58 miliardi dello stesso periodo del 2020 (risultato che un anno fa rappresentava un andamento sostanzialmente identico al 2019), con il titolo AAPL che si posizionava non troppo distante dai massimi raggiunti proprio in concomitanza della precedente trimestrale, in attesa di conoscere i dati ufficiali.

Sono quasi trent’anni che mi interesso della mela morsicata, e ne scrivo da più di venti, ma fatico a ricordare una trimestrale di una tale portata: Apple ha segnato non il 30-35% in più rispetto allo scorso anno, ma addirittura un +54%, con poco meno di 90 miliardi di fatturato (89,6 per la precisione), un risultato che l’anno prossimo sarà molto difficile da replicare, ma che ha avuto immediate ripercussioni nelle quotazioni dell’after hours, con il valore del titolo AAPL che ha iniziato subito a salire (anche se non con grandissime percentuali).

Inutile andare a cercare un unico elemento trainante: per fare certi numeri significa che ogni elemento della linea di prodotti Apple, in ogni parte del mondo, ha dato il suo contributo… ma possiamo fare comunque qualche considerazione:

  • Prima di tutto dobbiamo segnalare il +65% di fatturato degli iPhone, segno che l’iPhone 12 ha davvero marcato un “punto di svolta“, come avevamo previsto al momento del lancio.
  • Ancora meglio (percentualmente parlando) lo fa l’iPad, con +77% di fatturato, merito probabilmente dell’iPad Air, che fino alla presentazione dell’ultimo iPad Pro con processore M1, non aveva nulla da invidiare al fratello maggiore
  • Non poteva mancare il successo dei nuovi Mac Silicon con la nuova architettura basata sul SoC M1 di Apple: anche qui segnaliamo un +72%, ma visto che qui la transizione è appena iniziata, ne vedremo sicuramente delle belle anche nei prossimi trimestri.
  • Più contenuti gli incrementi di fatturato degli indossabili o dei servizi, ma parliamo pur sempre di un +20..25%: per quanto meno esaltanti rispetto a quanto visto sopra, chiunque ci metterebbe la firma…
  • Dal punto di vista regionale, Cina e il resto dell’Asia quasi raddoppiano le cifre dell’anno scorso (solo il Giappone ha un incremento più contenuto), il che è un risultato semplice da ottenere in questo contesto macro-economico.

Cosa possiamo dire a conclusione di questa breve analisi? Sicuramente la spinta maggiore di questo successo di Apple è arrivata dal nuovo hardware, che in effetti ha segnato sotto molti punti di vista (estetico e tecnologico) una vera e propria svolta rispetto al passato, una svolta che piace tanto agli utenti di lunga data (che hanno accolto di buon grado il ritorno ad un hardware proprietario) sia a quelli nuovi, conquistati magari dal nuovo profilo di iPhone 12 ed iPad Air… o anche utenti che aspettavano qualcosa di nuovo per rinnovare il loro parco di prodotti Apple.

Cosa attendersi tra 3 mesi? Non voglio fare previsioni troppo ottimistiche, ma tra i prodotti presentati la scorsa settimana, e quello che potrebbe essere rivelato nell’imminente WWDC, sicuramente avremo ancora molto di cui parlare…

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